ma no.......son robe talmente ovvie...............cioè......le galere anno i bracci...ogni braccio cia' il suo tipo di cliente...............non mettono i politichi con i tossici o i mafia con quelli che anno rubato le ruote a una macchina..
Sulla presunta ambiguità della figura di Moretti si soffermano sia la Commissione parlamentare stragi che le stesse Brigate Rosse
[109]. Ritenuto, infatti, per un certo periodo un infiltrato della polizia o dei servizi segreti il transfuga del
Superclan viene messo sotto inchiesta dall'esecutivo brigatista, insospettito dal fatto che sia riuscito miracolosamente a salvarsi agli arresti e alle imboscate tese da polizia e carabinieri che decimano lo stato maggiore delle Brigate Rosse
[109]. Ma sul suo conto non emerge nulla di rilevante
[109]. Per alcuni i dubbi e le perplessità su sue possibili contiguità con quell'area eterogenea che coinvolge terrorismo internazionale, servizi segreti dell'Est e dell'Ovest, malavita organizzata che ruota attorno al gruppo francese dell'
Hyperion di
Corrado Simioni sono addirittura più consistenti
[109]. Su questi aspetti il deputato
comunista Valter Bielli, membro della
Commissione stragi, scrive una lunga relazione i cui contenuti sono ampiamente ripresi nel saggio di
Sergio Flamigni La sfinge delle Brigate rosse: Delitti, segreti e bugie del capo terrorista Mario Moretti.
[3] Alla fine, però, nessuno è mai stato in grado di produrre una sola prova documentale, diretta o indiretta, che rendesse concreta una delle piste sopra esposte. Le quali, a una attenta lettura, si sono tutte rivelate delle congetture prive di qualsiasi fondamento storico. Infine Moretti è rimasto l'unico brigatista, non pentito, che è soggetto all'obbligo giudiziario di rientro quotidiano serale in carcere, trattamento anomalo nella sua severità nel caso fosse stato un infiltrato.
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